Jean-Guillaume Mathiaut enfatizza lo spazio con le sue creazioni dalle superfici grezze. L'intaglio del legno risuona in armonia con quello degli artigiani della Manifattura. La forza intrinseca del legno da cui scolpisce i suoi pezzi conferisce un'aura grezza che contrasta con la delicatezza del cristallo.
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"L'intaglio del legno risuona in armonia con quello degli artigiani della Manifattura."
Jean-Guillaume Mathiaut
Nel vestibolo, nei corridoi e nel ristorante sono installati i tavoli e le sedie, quasi come un invito a riposare, contemplare, pensare o anche a sedersi abilmente su un potente trono. Ai piedi dello scalone principale, Jean-Guillaume Mathiaut ha infatti progettato una scena da fotografare e in cui farsi fotografare. Due troni di quercia nera alti 3 metri formano un salotto intorno a due tavoli con piedistallo, scolpiti dall'artista e caratterizzati da un pezzo unico, che è stato realizzato da Baccarat per il suo 260° anniversario: il Vaso Monumentale disegnato da Marcel Wanders. Con un'altezza di 1,40 m e 270 kg di cristallo, questa creazione illumina l'arredamento grazie ai suoi riflessi.
Francesca - Emile Gilioli
1961 - Edizione limitata
"Dietro l'immagine astratta, c'è una poesia profonda e oscura di cui ho tanto bisogno". - Emile Gilioli
Influenzato dal lavoro di Brancusi, Émile Gilioli (1911-1977) ha progettato, in uno stile rigorosamente non figurativo, volumi apparentemente semplici, ma sottilmente irregolari, curvi o a spigoli vivi. Si unisce al gruppo di artisti astratti della galleria Denise René, a Parigi, dove espone nel 1948 accanto ai più grandi scultori dell'epoca: Arp, Calder, Picasso, Laurens, Giacometti e Vasarely.
Nel 1956, con Émile Gilioli, nascono le prime sculture astratte edite da Baccarat, una delle quali viene presentata due anni dopo all'Esposizione Internazionale di Bruxelles.
Questa imponente scultura sottolinea l'aspetto architettonico dell'approccio dell'artista all'astrazione, che tocca il punto più alto con la scultura Château Fort, dove i giochi ottici, il riflesso nel materiale, fanno sì che l'opera si animi in base all'evoluzione dello spazio circostante.
Scultura Gufo - Robert Rigot
1971
Figlio di un tagliapietre, Robert Rigot frequenta l'École Nationale des Beaux-Arts di Parigi, vince il Grand Prix di Roma nel 1954 e soggiorna a Villa Médicis dove realizza sculture in metallo prima di esplorare il potenziale di altri materiali. Le sue opere sono state acquistate da vari collezionisti e musei, come il Museo d'Arte Moderna di Parigi.
Dal 1968 in poi, collabora con Baccarat e crea servizi da tavola, vasi e apparecchi di illuminazione dalle forme fluide, acquatiche e persino organiche. Disegna sculture astratte come Canna o Earth and Cosmos e ha reinterpretato il bestiario del marchio, in particolare creando vari gufi. Con la sua testa rotonda, il barbagianni è riconoscibile per i suoi grandi occhi intagliati nel cristallo, nonostante una stilizzazione che sfiora l'astrazione.
Préhistoire - Roberto Sambonet
1975
Artista, designer e architetto laureato al Politecnico di Milano, Roberto Sambonet (1924-1995) ha disegnato una linea di gioielli per Tiffany e porcellane per Richard Ginori prima di lavorare per Baccarat come designer e consulente artistico. La sua prima collaborazione con Baccarat risale al 1972, con la creazione di Vésuve, una coppa porta caviale che gioca con l'apparente leggerezza del materiale e la sua trasparenza. Le sue opere sono innanzitutto il risultato di una riflessione analitica sull'uso dello spazio, sul legame tra i diversi pezzi di un unico insieme e sulle molteplici composizioni o usi a cui si prestano.
Questi principi sono stati ripresi quando, nel 1975, disegna una collezione che esplora le possibilità creative del cristallo, tra cui i vasi Préhistoire, quattro emisfere dello stesso diametro in solido cristallo, la cui cavità centrale si allarga successivamente da una scultura all'altra. Queste forme sembrano emergere dalle viscere della terra per materializzarsi in volumi limpidi e compatti, come abbracciati dall'atmosfera e dalla luce.
Jean-Guillaume Mathiaut
Architetto carpentiere
Trasformando le foreste in "mobili del paesaggio", Jean Guillaume-Mathiaut è un artista della natura. Disegnatore, scultore e designer, è un vero artista poliedrico. Cresciuto nel villaggio di Bourron-Marlotte, nella foresta di Fontainebleau, non nacque in quei luoghi per caso: "Mia madre mi partorì ai margini di questa foresta. Da qui il suo radicato legame con la natura, forgiato fin dall'infanzia, che ha avuto una grande influenza sulla sua carriera creativa.